(Limb Music) I finlandesi Astralion accolgono nelle proprie file due membri degli Olympos Mons, band che certamente gli appassionati del power più melodico e tastierato non hanno mai dimenticato. Anzi, data la somiglianza di certe cose del sound, potremmo quasi dire che ci troviamo di fronte a una prosecuzione di quel progetto, finito troppo presto con il bellissimo “Medievil”. Questo debut va dunque subito in una direzione musicale e la percorre, nel bene e nel male, fino alla fine. La opener “Mysterious & Victorious” costruisce quelle trame happy appannaggio di Freedom Call o Power Quest: il brano scorre veloce e piacevole. Più avanti in scaletta, “Computerized Love” ricalca ancora le orme di Chris Bay e soci, soprattutto se si pensa ai pezzi più teatrali e rockettari composti dagli ultimi Callers. “The Oracle”, con il suo coro stentoreo e impostato, mi ha ricordato invece le composizioni di un’altra vecchia gloria underground del power scandinavo, in questo caso norvegese: gli Highland Glory (a proposito, chissà che fine hanno fatto). “At the Edge of the World” scherza addirittura con suoni AOR; ruffianamente scontata “We all made Metal”, mentre la power ballad “To Isolde”, per quanto accattivante, plagia praticamente l’intro di “Full Moon” dei Sonata Arctica. Allegra e scanzonata (per molti, forse, sopra il livello di guardia) “Mary Bloody”, che mi ha richiamato qualcosa dei Secret Sphere, mentre la conclusiva “Last Man on Deck” tiene desto l’ascoltatore per oltre tredici minuti grazie a una melodia accattivante. Certamente un buon disco di genere!
(René Urkus) Voto: 7/10