(Andromeda Relix / Lizard Records) Terzo album per Astrolabio, formazione veronese nata nel 2009 dalle ceneri degli Elettrosmog. La band definisce la propria proposta come degressive rock, definizione nata per svincolarsi da catalogazioni di sorta, che rischiano spesso di tarpare le ali alla creatività. In realtà, lo stile degli Astrolabio deve molto al progressive rock degli anni ’70, sia italiano (P.F.M., Banco Del Mutuo Soccorso) che albionico (E.L.P., Van Der Graaf Generator), conditi da testi satirici e ricchi di ironia su politica e società dei nostri tempi. La copertina è piuttosto particolare, raffigurando una sala settecentesca gremita di personaggi famosi della musica, della televisione o della politica. Tra essi possiamo riconoscere il pupazzo Uan, Charlie Brown, Kurt Cobain, Sylvester Stallone e Gandhi. La musica è ultra tecnica, ma allo stesso tempo ricca di melodia, soprattutto negli arrangiamenti vocali, dove l’influenza dei Van Der Graaf Generator è, a mio avviso, piuttosto evidente. Non mancano inserti abbastanza particolari e bizzarri, soprattutto a livello vocale, mentre è esilarante il sample tratto da “Fantozzi Contro Tutti”, quando Filini e Fantozzi cercano, con una telefonata di evitare la partecipazione alla Coppa Cobram. Un album in cui musica sopraffina, ironia e satira si integrano perfettamente. Un sound che si ispira fortemente agli anni ’70, ma che conserva un’originalità ed una freschezza compositiva invidiabile.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10