(Massacre) Fantastico il modo di suonare di questa band francese giunta al terzo album. Il precedente “Fifty Years Later” (QUI) viene nettamente superato da un melodic/gothic/modern metal fruibile, melodico a tratti e anche leggero nella sostanza, come nel caso della danzereccia “Unplug My Brain”. Il lato gradevole di “Spirited Away” sono i risvolti decisamente rock; sono momenti dell’album che si affacciano sul paesaggio metal e creano delle situazioni ‘easy’ e accattivanti, grazie a una melodia raffinata. La voce di Chaos Heidi non è un usignolo, neppure troppo spessa, ma ha una suo carattere e un suo essere espressiva. La cantante si produce anche in qualche recitato dando l’idea di un sound quasi da opera rock. “Spirited Away” ha momenti davvero intensi, musicalmente ricchi. La musica è dunque bilanciata e si evolve tra i generi. Come già indicato in precedenza, il fatto che indugi nel rock crea canzoni interessanti e appunto ricche. Per incidere questo album gli Asylum Pyre hanno inserito come chitarrista aggiuntivo (il principale è Johann Cadot, il quale partecipa con qualche parte vocale) lo stesso produttore dell’album, Didier Chesneau (Headline) e un bassista, del quale la formazione è sprovvista. Il tocco prog è ben dosato, ma i risvolti sinfonici sono meno utilizzati rispetto al passato. Le stesse tastiere di Armendar sembrano più lievi e comunque pur sempre presenti. Ottime le canzoni e dunque pare proprio che la band si sia nettamente superata.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10