(Coroner Records) I francesi Atlantis Chronicles sono una onesta e capace band di progressive death metal, la quale esce sul mercato con questo debut album supportato dall’italiana Coroner, il missaggio e masterizzazione di Joshua Vickman, presso lo studio Dreadcore Studio (Within The Ruins, Knights Of The Abyss e altri), e una copertina di Pär Olofsson (autore per, tra i tanti, Zonaria, Miseration, Immortal, Exodus). Dunque un insieme di cose che è ruotato intorno a questo album per poterlo esprimere al meglio, oltre a ben valorizzare la stessa band. Gli Atlantis Chronicles suonano un death metal con strutture elaborate e dove il tutto spesso abbraccia altri versanti del death metal, come il deathcore e le migliori invenzioni del melodic death metal svedese di quasi quindici anni fa, per non parlare di alcune elaborazioni thrash metal. Tutto questo si sviluppa senza rinunciare a buone melodie che riescono a far subito presa sull’ascoltatore e senza abbandonarlo a sterili virtuosismi. Le strutture e le canzoni stesse sono state concepite sotto il segno di un concept, incentrato sulla figura di William Beebe un esploratore delle profondità oceaniche, il quale si è inabissato fino a 923 con un sommergibile monoposto e di forma sferica (come raffigurato in copertina). “Ten Miles Underwater” è una ipotetica descrizione di questo viaggio nell’oceano, il quale complice la pressione e l’isolamento causano all’esploratore allucinazioni. Quindi una figura reale e una storia deviata dalla fantasia degli Atlantis Chronicles, aspetti che si riversano in questo sound comunque potente e nel quale brillano le ottime interpretazioni sia delle chitarre che del comparto ritmico. La buona preparazione tecnica dei cinque musicisti, la qualità dei suoni, un concept che domina l’artwork, l’aspetto testuale e la dinamica dei pezzi rendono “Ten Miles Underwater” il tipico album che non ti aspetti . Un lampo improvviso , da una band che proviene dall’underground, nonostante la maturità di questo sound voglia far credere che siano musicisti navigati.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10