(Memorial Records) Altra proposta interessante della Memorial Records, etichetta che offre continuamente cose di qualità. Gli standard sono sempre alti. Gli Atoj sono un insieme di post metal-hardcore con momenti mathcore, ovvero una band post metal che gioca a cambiare continuamente le proprie coordinate sulle quali si muove. Un qualcosa di bizzarro ma costruttivo, sviluppato. Qualcosa tra The Dillinger Escape Plan e Norma Jean, nonostante poi la band sia piuttosto matura da dare un proprio timbro a ogni singola composizione. Ciò che colpisce di questo EP è la bravura della band nel siglare con estro ogni canzone delle sei totali. Nessuna ripetizione, nessuna fase di stanca, nessuna canzone che sembra ricordare un’altra. Ogni atto di questo nuovo lavoro degli Atoj è unico e solo. La band esiste da circa sei anni, nel 2011 realizzò l’album “Athena”, ora si ripresenta con questi 20 minuti missati e masterizzati da Jack Shirley, produttore di Loma Prieta, Comadre e altri, presso l’Atomic Garden Studio di San Francisco. L’insieme è delizioso, nella qualità compositiva e audio. I momenti mathcore sembrano montare progressivamente in “Atoj” e già dalla prima canzone, “Kleptophobia”, un brano che si avvicina all’hardcore o almeno alle sue ceneri. “Hyperthermia” è invece il pezzo in cui il tutto, le diverse componenti del sound degli Atoj si fondono in modo equilibrato e chiaro allo stesso momento. Gli Atoj emergono con sicurezza e contemporaneamente con una disinvoltura compositiva al passo con la maturità. La band ha sicuramente lavorato su se stessa e sa come esporre le proprie idee: niente appare improvvisato e la tendenza a creare situazioni anche sperimentali è semplice ma spontanea.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10