(Autoproduzione) Horizons è il secondo album di Atom, one man band di Cesena dedita a un black metal old school, influenzata principalmente da acts come Taake per quanto riguarda le parti più brutali, mentre le parti più atmosferiche e richiamano lo stile di Burzum. Se superficialmente può sembrare un assalto sonoro incentrato solo sull’aggressività, ad un ascolto più attento si scorgono parti melodiche perfettamente inserite tra le ritmiche martellanti della drum machine, ben programmata nonostante i suoni talvolta risultino un po’ freddi. “Hazy Dreams”, sicuramente il pezzo più riuscito dell’album è un esempio di quanto detto: i ritmi sono molto alti e le parti vocali sono estreme, mentre la chitarra è di stampo maideniano e cori epici si intrecciano con parti in growl e screaming. Un altro brano davvero degno di nota è “Atheist Manifesto”, dall’inizio quasi pinkfloydiano che sfocia in un riffing serrato alternato ad arpeggi acustici, parti parlate, vocals epiche e sweep pickings. “The cold Eternal Night” mette in mostra il lato più atmosferico con chitarre acustiche e riffs elettrici più dilatati, scanditi dalla drum machine che alterna parti cadenzate a blast beats. La cosa che mi stupisce è la capacità di creare melodie in un contesto così estremo: un brano come “Dead Time”, spogliato da blast beats e raw vocals potrebbe tranquillamente essere trasmesso per radio e avere successo e allo stesso tempo si adatta perfettamente all’arrangiamento black metal. L’album non conosce momenti di stanca, i brani sono ben strutturati e la produzione è più che buona, considerando che si tratta di un’autoproduzione amatoriale, per un album che riesce ad essere legato alla tradizione senza per questo rinunciare alla personalità.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10