(Pure Steel Records) Dopo che la ristampa di “When Heroes Fall” (recensione qui) aveva riacceso i riflettori su di loro, anche gli Attika si sentono pronti per il ritorno sulla scena; ed ecco quindi, dopo 30 anni tondi tondi, un nuovo full-length di inediti da parte degli US metallers della Florida. I nostri tentano, con “Metal Lands”, di tenere dentro vecchio e nuovo, di accattivarsi i defenders e le nuove leve; i primi forse sentiranno tradita la purezza originaria, ma il risultato non è (del tutto) disprezzabile. Sound pieno, per uno US metal granitico, nella cadenzata titletrack; energetico anche il break, che mi sembra invece molto simile a quanto proposto dai Priest post-reunion. Ancora più ritmata “8 Track Days”, brano guidato da un riff molto serrato. Ossessiva e intrigante “Like a Bullet”, poi i nostri provano, come si diceva, approcci vocali e musicali più ammiccanti alle nuove generazioni (“The Price” e “Thorn in my Side”), a mio giudizio senza troppo successo. Il riferimento di “Sincerely Violent” mi sembra il metal degli anni ’90, sguaiato e tagliente; “Gold” è uno strano, ma invitante, ‘metal blues’, mentre la conclusiva “One Wish” è una power ballad, comunque ruvida e poco melodica, ma arricchita da qualche chitarra acustica. Vediamo la risposta del pubblico… non un capolavoro, sia chiaro, ma neanche un disco malriuscito.
(René Urkus) Voto: 7/10