(Pure Steel Records) Uscito originariamente nel 1991, “When Heroes fall” è il secondo e per ora ultimo disco degli Attika, band della Florida recentemente riformata e tornata sui palchi; in ragione del crescente interesse dei defenders, la Pure Steel lo ha ristampato con l’aggiunta di una bonustrack live, testimonianza dell’apparizione all’Up the Hammers Festival di ormai tre anni fa. Osannato da molti come una lost gem, “When Heroes fall” non ha a giudizio di chi scrive i tratti del capolavoro, ma è certamente una robusta e convincente prova di us heavy/power uscita, probabilmente, nel peggior momento storico in assoluto per l’heavy metal. “Filming the Tragedy” parte subito a mille nel suo impianto sonoro che sa di Omen, compatto e arrembante, con la voce roca di Robert VanWart a dominare su chitarre sognanti. Maligna e impostata fino agli Helstar vecchia maniera “When Heroes fall”, qualche interessante spunto progressive nelle trame di “Prisoners of Habit”. “The Shame”, che ha una intro parlata che certamente vuole rievocare l’inizio di “The Number of the Beast”, rimanda all’us metal più oltranzista, quello di Jag Panzer se non addirittura Chastain. Segnalo anche l’oscura “Seventh Sign”, con un basso metallico e un amalgama di suoni davvero coinvolgente; si chiude con la lunga “Black Rose”, che solo in senso lato possiamo intendere come una power ballad, perché dopo circa 3’30’’ il brano accelera e propone chitarre epiche a degna conclusione dell’album. Album che i cultori del metallo americano devono certamente far proprio, ma forse senza considerarlo una sacra reliquia.
(René Urkus) Voto: 7,5/10