(Fearless Records) Ottimo ritorno della band di Lancaster, Pennsylvania, che con “Found in Far Away Places” dimostra di crescere. Metal moderno, metalcore e altro che sia, suonato con estro e un dinamismo coinvolgente. Strutture dei pezzi alquanto articolate e anche un po’ insolite nelle soluzioni, vedi ad esempio gli spunti folk e i giri di chitarra alla Viza, come nel caso di “Separating the Seas”. Canzoni che spaziano nel metalcore d’ordinanza, vedi le escursioni nel melodic metal e nel metalcore svedese e tuttavia si nota nell’ascolto il concetto di modern metal che diventa più ampio per August Burns Red. Presente Jeremy McKinnon di A Day To Remeber nella canzone “Ghost”, brano sicuramente frizzante, ma che nelle pieghe del riffing e delle melodie è forse il più metalcore di tutti e di conseguenza il più scontato. Compaiono dunque inserti rock, alternativo o altro che possa essere, ma in ogni caso è sempre una situazione musicale con meno metal. Gesti che rendono i brani più imprevedibili. Le sei corde di JB Brubaker e Brent Rambler sfornano comunque un ventaglio di riff e ricami di buon valore. La band in definitiva resta un caposaldo del movimento metalcore e, se lo è, un motivo ci dovrà pur essere. Andare oltre è qualcosa che riesce a pochi e farlo garantisce la celebrità. Qualcosa che August Burns Red ottiene di diritto. Una marcia in più rispetto a molti altri.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10