(Purity Through Fire) “Schicksalstotschlag” è un lavoro piuttosto coinvolgente perché il black metal degli Aussichtslos viene spostato verso intrecci melodici epici e pagan. Ogni canzone dell’album freme di trame imperiose imbastite da chitarre ruggenti, invasate. Il cantato Norsk, chitarrista come Garst che suona anche il basso, è stridulo ma modulato. Ai due e all’insieme delle sei corde si affianca questa batteria che sembra un motore che varia i giri e le andature, la quale suona anche spartana e senza troppi filtri o aggiustamenti. Lui, il motore pulsante che sposta queste melodie e andature che a tratti prendono dall’heavy e thrash metal, è Kartharziss il quale poi gestisce ogni cosa riguardi i sintetizzatori. Il trio austriaco sigla il terzo album in maniera sagace, cimentandosi in composizioni brevi e lunghe: Aussichtslos spaziano infatti tra i poco oltre tre minuti e fino ai nove e passa. Stilisticamente certi passaggi ricordano i Bethlehem, altri sono quasi di stampo medioevale e ricalcano alla lontana certe atmosfere sature di sangue, battaglie e destini epici dei Satyricon prima maniera. Kartharziss non abusa dei blast beat, i suoi stacchi poi spesso sono ben misurati e ben scanditi. La doppiacassa macina chilometri! Quelle chitarre sono un canto continuo, una declamazione epica che non conosce sosta. A tratti un po’ troppo simile a sé stessa e qualche ascolto in più aiuta ad assorbirla nelle sue labili ma continue variazioni.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10