(Tyrannus Rec.) Due band cilene dalle sembianze mefitiche e dal sound ruvido e spietato. Gli Austral nascono nel 2005 dall’incontro di Blackterium e Zaitham Iscariote. I due hanno realizzato un EP e sono al secondo split, nel quale includono cinque canzoni foderate da un drumming frenetico, martellante e sempre proteso a rullate tuonanti. Il riffing è sporco e violento, la voce disumana, per un black metal crepuscolare e dal carattere infernale. Da segnalare “Against All”, per via dei suoi oltre sette minuti, gli altri pezzi si assestano sui quattro, ricamati da un riffing che sembra essere molto vicino alla scuola norvegese dei primordi del genere. La band, in totale sono in quattro, è capace di produrre un sound estremo, veloce, soprattutto frenetico e pervaso da un senso di misantropica distruzione davvero affascinante. Cold è una one man band, impersonata da Count Nechtah, e dimostra essere una realtà black metal ancora più grezza degli Austral. Il sound di Cold però affonda anche in un paganesimo estremo, sia per i testi che per le modalità del riffing, esposto in modo selvaggio e decisamente oscuro e anch’esso di chiara matrice nordica, rifacendosi a cadenze in stile Beherit, Burzum e primi Immortal. I testi invece abbracciano la cultura e la storia dei Mapuche, Tehuelche, e Hüilliche, antiche popolazioni del Cile dal retaggio ancestrale e le cui origini si perdono nelle ere remote. I cinque pezzi dei Cold sono prodotti da una registrazione meno professionale, ma da un’attitudine prettamente underground. Gli Austral sembrano avere una marcia in più, un atteggiamento più ‘originale’, meno prevedibile rispetto al ‘già sentito’ di Cold, ma “The Exalted Shadows of Death are Dancing” è qualcosa che i blackster più neri che ci possano essere sapranno davvero apprezzare.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10