(Godz Ov War Productions/Krucyator Productions) Poi uno dice che ascolta Black Metal e subito si va a pensare a musica pesante. E invece proprio no. Aggressiva forse, cattiva feroce, ma non pesante. Come invece è il caso del Drone. Questo genere infatti nasce dalla volontà di stufare e corrompere l’ascoltatore, portandolo allo sfinimento sonoro. Che i tempi siano lenti o veloci, la loro cadenza e i suoni usati per spiegarla sono davvero ostici da digerire ai più. Diciamo quindi che non è musica per tutti, specie nella sua concezione più pura. Vi sono però delle eccezioni, casi particolari in cui il Drone viene mischiato a dell’altro. In questo caso con gli Autokrator per la commistione sonora si è scelto il Black Metal. Risultato? Beh, gli elementi migliori di ciascun sottogenere sono stati presi e mischiati assieme, ottenendo così un miscuglio pesante e aggressivo appunto. Resta la complicatezza dell’ascolto, ma diciamo che le tracce hanno assunto una forma più umana. Ecco quindi tempi dettati probabilmente da una drum machine o, nel caso si tratti di un essere umano, da una macchina vivente. Molto precisi e serrati, quasi dei blast beat, se non fosse che sono davvero troppo serrati. La voce ricorda per la verità più il Brutal che il Black, ma è decisamente funzionale allo scopo. Molto belli gli inserti atmosferici, pronti a creare quell’alone di malsano e corrotto tipico di certo Industrial moderno. Insomma, a conti fatti siamo di fronte all’ideale punto di incontro di due generi musicali non proprio facili da accostare, quindi un plauso al combo francese, al di là che vi piaccia o meno l’idea.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10