(Einsenwald Tonschmiede) Onestamente non capisco la definizione ‘post black metal’. Questo sarà il terzo o quarto album, quest’anno, che mi capita fra le mani a portare questa etichetta… e che con il black non c’entra assolutamente niente! Vediamo allora dove vanno a parare gli Autumn’s Dawn, duo australiano composto da Anguish e Sorrow, musicisti d’esperienza che sono però al debutto con un full length di questo progetto (all’attivo, finora, c’era soltanto un ep digitale pubblicato ad Aprile). “The Ashes of a Life”, la opener, più che post metal (di qualsiasi tipo) mi sembra post grunge: toni abbastanza aperti e luminosi, approccio radiofonico, voci in clean, ritornello semplice da memorizzare. Oltre in scaletta, “When the Sun sets for the last Time” può sembrare, per tutta la sua prima parte, una outtake dei Nirvana! Per fortuna è più grintosa (e più metal, soprattutto grazie allo screaming) “Until my Heart corrodes with Rust”, ma sempre easy listening – non che questo sia necessariamente un demerito, ma mi sembra un dato di fatto. Finalmente bella la decadente “Blank Stare, Dead Eyes”, e anche “Through the rusted Gates of Time” ha una chilometrica progressione di chitarre potenti; ma l’album intanto già si chiude con la titletrack, che mi ha ricordato in parte gli Year of no Light. Un disco breve e forse un po’ effimero, che pur avendo qualche buono spunto lascia una sensazione di incompiutezza. E per favore lasciamo stare il black metal, o i puristi in redazione se la prenderanno con me!
(Renè Urkus) Voto: 6,5/10