(autoproduzione) Quarantanove minuti di musica. No, anzi, di Musica. Immaginate gli obiettivi sonori di artisti quali Malmstenn o Derek Sherinian… e potrete arrivare vicino alla dimensione musicale di Avallone (anche chitarrista di Ruins of Elysium), artista italiano, artista intenso, artista poderoso. Oltre a lui, cinque guest di qualità intensa (Kirill Konyaev- chitarra, John Galanakis- synth, Georgia Damigou- orchestra, Ruan C. Elias, voce e Sasha Garcia- chitarra) per dare vita ad un disco potente e pesante di sublime metallo sinfonico, tecnico, progressivo ma con un tocco adorabilmente classico. Un disco quasi tutto strumentale che dimostra dominio del suono, fantasia ed una energia virtuosa che ormai, discograficamente, sembra essersi persa in un glorioso passato. Avallone è un chitarrista vecchio stampo, uno di quelli che ha imbracciato la sei corde da ragazzino, seguendo un percorso di ispirazione in un contesto da autodidatta, guardando con amore e ardore al rock. Influenze come i sopra citati, ma anche Satriani e Petrucci, appaiono palesi, ma siamo lontanissimi dall’imitazione, dalla copia o ripetizione: Avallone crea la sua musica, la scolpisce, la leviga, dando essa una vita propria, un’anima unica, personale e splendente.
(Luca Zakk) Voto: 8/10