(Century Media Records) Rispetto al precedente “Avatar Country” (qui), il nuovo album della contorta band svedese è molto più feroce. Più violento. Un album ricco di oscurità, di isterica malinconia, farcito da riff maledettamente catchy, taglienti, modernità che emergono da tracce goth, dark wave e pure industrial, il tutto per dar vita ad un’altra geniale creazione deviata. Metal core e nu-metal si intrecciano con brutalità death su “Silence in the Age of Apes”, pezzo che sfocia in ritmi dispari e dissonanze di chitarra che danno vita ad una variante suggestiva. Oscurità dark ed industriale su “Colossus”, un brano che ad un certo punto appare carnale, diretto e coronato da un assolo meravigliosamente heavy, da linee vocali che saltellano tra growl possente e clean in perfetto stile power metal. Sconvolta ed instabile “A Secret Door”: quell’atmosfera tetra fischiettata, quella linea vocale pop, sono instabili introduzioni ad un death metal complesso, cattivo e grezzo alternato da esagerazioni in stile System of a Down. “God of Sick Dreams” nega regole, esalta il death, venera il groove. “Scream Until You Wake” ha tendenze epiche e frecciatine commerciali, con ritmica travolgente e chitarra superlativa, mentre il palese disturbo psichico dei membri della band torna chiaro ed innegabile con “Child”, canzone tra il death feroce, il metal malinconico e melodico, un folk senza terra e varianti progressive di altissimo livello. Teatrale “Justice”, introspettivo il pianoforte dominante di “Gun”, destabilizzante la furia death grezza e purificatrice di “When All but Force Has Failed”, prima della conclusiva “Wormhole”, un incesto tra doom, death, modern metal, ‘symphonic qualche-cosa’, passando per roba depressiva, roba malinconica e genialità pregne di perversione. Registrato suonando tutti assieme in studio, “Hunter Gatherer” esprime death metal, divaga sul nu-metal, spazia verso il progressive e nega qualsivoglia regola predefinita! Un album meno stravagante e stilisticamente variegato del geniale ed assurdo precedente, ma dannatamente più heavy, più feroce. Più letale.
(Luca Zakk) Voto: 9/10