(AFM Records) Immensi. Molto tetri, malinconici e decadenti… ma semplicemente immensi. Un nuovo lavoro, il sesto, un disco che deve confrontarsi con il precedente “Death, Where Is Your Sting” (recensione qui) che fu un capolavoro apparentemente ineguagliabile. Ma la band concepita da Leif Edling (Candlemass) cammina da tempo con le sue gambe, con l’incredibile duo creativo composto dai coniugi Jennie-Ann Smith (voce) e Marcus Jidell (chitarra) i quali hanno ormai rotto il cordone ombelicale che li legava alle origini, consolidando un doom molto personale, tanto a-là Candlemass quanto legato al rock progressivo vintage, sia immensamente teatrale che crudelmente tagliente, pesante e tenebroso. Jennie-Ann Smith riesce a fare nuovamente la grande differenza, ma anche musicalmente ciascuno di questi otto nuovi brani è incisivo, dimostra intensa creatività, è imprevedibile, sempre alimentato da arrangiamenti favolosi, indovinati, capaci di esaltare quel senso di malinconia che sembra quale emergere da qualche film noir d’annata. “Long Black Waves” instaura subilo l’atmosfera suggestiva che ormai è il marchio di fabbrica della band, mente la successiva “I See You Better In The Dark” apre all’up-tempo e sonorità anni ’70 favolose, il tutto con una Jennie-Ann che riesce muoversi in queste variazioni con naturalezza e poderosa disinvoltura. È un capolavoro “My Hair Is On Fire (But I’ll Take Your Hand)”: tetra, minacciosa, poetica… progressiva. Irresistibile il testo di “Lovers Give A Kingdom To Each Other”, un pezzo ricercato, pieno di dettagli, decisamente sognante, perfetto contrasto con il doom graffiante di “Being With The Dead”. Oscura ma in qualche modo epica “Until Forever And Again”, da un inizio quasi tribale fino ad un favoloso e pesantissimo riff per “Notes From Underground”, struggente la conclusiva “Between You, God, The Devil and The Dead”. Testi che vagano senza meta nei labirinti dei quesiti esistenziali, un’interpretazione passionale, un songwriting estremamente ispirato. Un disco meno catchy del precedente, ma più profondo, più intenso, più introspettivo, un disco che si rivela ascolto dopo ascolto, un disco che trova la sua forza e che si erige su una monumentale sommatoria di dettagli dal grandioso senso artistico.

(Luca Zakk) Voto: 10/10