(Autoproduzione) Sono sorpreso, veramente sorpreso, della direzione stilistica presa dagli emiliani Avelion, che due anni fa mi avevano inviato il loro primo ep “Cold Embrace”. Al power metal abbastanza classico dell’esordio si è sostituito, in questo 3-tracks autoprodotto, una proposta di profonda modernità, molto interessante ma a tratti confusionaria nel proprio labirintico sviluppo. La titletrack ci offre un suono progressive spigoloso, condizionato abbastanza pesantemente dall’elettronica: molto varia la seconda parte, che arriva anche a qualche growling e a una sorta di intermezzo pianistico. “Ain’t no down” prima gioca con una sorta di ‘reggae elettronico’, poi i suoni si fanno nu metal, con le tastiere sempre in bella evidenza. Predomina invece la melodia, ma sempre interrotta da improvvise esplosioni sonore, nella conclusiva “Mechanical Faces”. Un ep che consiglio soltanto alla frangia di ascoltatori più ‘moderni’: gli altri, i vecchietti come me, ne riconosceranno indubbiamente il valore, ma potrebbero restarne disorientati.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10