(Signal Rex) Originario dell’Ecuador, questo gruppo si fa forte, sin dalla copertina, di una grossa componente simbolica. Oltre a intro e outro, propone quindi sei tracce veloci ,registrate davvero a livelli amatoriali (si spera, volutamente) per un suono complessivo molto epico, avvincente e molto al di fuori dei normali schemi in cui siamo abituati a ragionare quando si parla di black metal. La componente atmosferica risulta molto scarna e ridotta all’osso, con le parti da tastiera che stranamente non fanno da sottofondo, diventando invece una componente fondamentale del suono del combo sudamericano. Una produzione bislacca, che stranamente funziona e intrattiene per tutta la durata del lavoro con un black veloce, potente e tuttavia semplice nell’esecuzione e nella composizione. Insomma, niente di nuovo all’orizzonte… se non fosse per l’uso creativo e inedito delle parti in tastiera. Piccolo quanto fondamentale particolare che aumenta di molto il valore di questa opera prima…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10