(Purity Through Fire) Al debutto per l’etichetta tedesca specializzata in musica estrema, il duo svedese in questione non lascia molto spazio a interpretazioni musicali di sorta alcuna: qui si omaggia il black, così come era stato impartito dalla Norvegia e passato poi prepotentemente in Svezia, trovando qui un florido giaciglio dove attecchire. Non penso fosse nella volontà del gruppo innovare il genere proposto, motivo per cui qui i rimandi agli altri gruppi sono molto evidenti, anche se più vicini al black inglese che a quello scandinavo. Alcune reminiscenze dei Cradle meno melodici, uniti ad una voce gracchiante simile a quella di Filth non possono evitare di farvi venire alla mente immediatamente il gruppo inglese, anche se le atmosfere dell’intero lavoro si rifanno essenzialmente ai paesaggi innevati e deserti dei boschi svedesi, dove la neve, imparziale, copre ogni cosa. Quindi niente di nuovo all’orizzonte, ma se si considera l’intento del gruppo, direi che siamo molto vicini al centro del bersaglio.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10