(Steamhammer / SPV) Ma questo qui riposa mai? Si prende mai una pausa? Una vacanza? No davvero… Axel Rudi Pell… compagni compresi, sembrano esenti dal concetto di fatica! Concerti frequenti ed ovunque… ed intanto sfornano album dopo album, compilation dopo compilation, live album dopo live album… e a soli due anni dal precedente “Knights Call” (recensione qui), ecco la Axel Inc. tornare con un altro travolgente disco! Un altro disco di Axel Rudi Pell, come tutti i precedenti… con quella firma inconfondibile, la SUA musica e, diavolo, che potenza, che energia, che tecnica… che assalto di puro dannato e divino Heavy Metal! Stessa line up… la stessa da una vita: solo il batterista è cambiato nel 2013… ma ormai anche il ‘nuovo’ Bobby Rondinelli è al quarto capitolo al fianco del leggendario axe man, il quale con “Sign Of The Times” appone il simbolo del suo casato al 19 sigillo! “Gunfire” ha il titolo che si merita: brano pieno di energia, nervoso, di fretta, con keys immense ed assolo meravigliosamente classico. Mid-tempo melodico per “Bad Reputation”, progressione di Gioeli intensa mentre la ritmica cresce, il drumming incalza, un propellente in fiamme verso un ritornello epico. La title track è un capolavoro: apertura atmosferica che esplode immediatamente in un riff pesante proprio come i segni del tempo! Brano tra l’introspettivo riflessivo e l’headbanging forsennato, voce e tastiere che viaggiano su un binario senza fine, mentre la chitarra sferza con irruenza, cattiveria, addolcendosi e sognando quando arriva l’assolo. Puro metallo con “The End Of The Line”. Immancabile la super ballad: “As Blind As A Fool Can Be” è un ennesimo esempio di quanto struggente ed emozionante possa essere questa band quando addolcisce gli accenti. “Wings Of The Storm” è maledettamente geniale: metallo dal gusto settantiano, tastiere marcatamente vintage, bridge evocativo e quel refrain leggendario supportato da una ritmica semplice, pungente, intelligente e mixata ad un volume perfetto, decisamente sfuggente ma sfacciatamente presente. Ancora epicità con “Waiting For Your Call”, mentre Axel & co dimostrano di non avere limiti con l’assurdo ma grandioso reggae nella parte iniziale di “Living In A Dream”, brano che poi sfocia in un metallo solenne, d’annata coronato da un assolo grintoso. Chiude l’opera “Into The Fire”: introduzione dal gusto leggendario verso un riffing pesante, classico ma dal gusto moderno, con spunti diversi, originali ma capace di una potenza letale. Brani potenti, esaltanti: perfetti dal vivo, ideali alla guida di una supercar a tavoletta su una Autobahn. Se siete in fin di vita, potete scegliere tra un noioso defibrillatore o “Sign Of The Times” a volumi illegali. Se sparate “Sign Of The Times” a tutto volume mentre cucinate, vi uscirà il chili più incandescente mai assaggiato. “Sign Of The Times” mentre giocate ad uno spara tutto al computer? Togliete la musica del gioco e lasciate che la chitarra di Axel guidi il vostro mirino. Performance immensa di tutta la band, con la ugola di Johnny Gioeli che non smette mai di stupirmi con la sua rauca brillantezza, la sua travolgente potenza, il suo senso melodico immenso e coinvolgente. Ed infine lo status di divinità della sei corde di Axel, il quale potrebbe fare il virtuoso sopra un piedistallo tutto suo, ma da vero rocker punta sempre e comunque alla potenza sonora dell’intera band. In tutte le recensioni che ho scritto per questi strepitosi artisti, mi sono sempre lasciato andare tra il voto massimo ed il quasi massimo… cercando dettagli, confrontando, giudicando perché dopotutto, passione personale o meno, devo cercare di fare il mio modesto ed onesto lavoro. Ma parliamoci chiaro… ha senso giudicare un simbolo del metallo come Axel Rudi Pell? Esattamente come il compianto Lemmy, Axel un giorno ha imboccato la sua strada, fregandosene di tutto e di tutti, continuando per ormai oltre trent’anni a pubblicare musica di altissimo livello, sempre fedele al Supremo Dio del Metallo. Gente come lui ne rimane poca: Lemmy non c’è; Ronnie J. Dio nemmeno; Yngwie se la prende comoda. Axel? Lui persevera. Diabolicamente, con gusto, trasmettendo con ogni canzone, ogni nota, ogni riff la sua superlativa passione!
(Luca Zakk) Voto: 10 /10