(IceWarrior Records) Gli svedesi Axenstar passano spesso per la ‘tipica band power metal’ senza arte né parte… ma nella discografia dei nostri, che giunge ora al quinto album, c’è almeno un ottimo disco (“The Inquisition”, del 2005) e questi ragazzi non sono mai scesi sotto uno standard qualitativo sconosciuto a tantissime band di genere. “Aftermath” giunge negli stores dopo un silenzio di ben cinque anni. “Dogs of War” serra subito i ranghi con un guitar working roccioso, ma è la voce un po’ lamentosa di Magnus Winterwild a non convincere. Più velocità in “The Escape” e più influssi thrash in “Agony”. Le tastiere rendono più interessante la titletrack, mentre “Until your dying Breath” ha gli inconfondibili caratteri di un pezzo epico ben riuscito. Si chiude con la velocità e la cattiveria di “Forever the Pain”. Un full-length più ruvido dei precedenti ma apprezzabile come gli altri.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10