(Autoproduzione) I napoletani Axiom nascono dalle ceneri dei Languard, che nel lontano 2005 pubblicarono un album per la Underground Symphony; “Truths Denied” è il primo full length sotto questo monicker (è preceduto dall’ep “A Moment of Insanity”) e ci presenta un sound davvero interessante e variegato, che spazia fra power, progressive e thrash. Vi risparmio la solita solfa “se la band fosse svedese la staremmo osannando tutti su tutti i canali” e passo invece a dirvi che c’è un concept con una bellissima idea alle spalle di questo disco: il miglior agente del diavolo sulla Terra si trova di fronte al ‘lavoro’ più intrigante della propria carriera, un ragazzo che vuole uccidere anche la propria anima… L’album comincia con la rabbia e la velocità di “A Revolution inside”: l’alternanza fra growling e cantato pulito è ottimamente bilanciata, e delle tastiere dal retrogusto ottantiano impreziosiscono il tutto. Di “Dawn is coming” piace soprattutto la seconda parte, a prevalenza strumentale, dato che la prima (in modo del tutto involontario, credo) ricorda la struttura di “Chop Suey!” dei System of a Down. Gradevole intermezzo è “Keep the Rain”, ballad per piano e due voci (quella femminile è della brava Chiara Andretta), poi “Never die” è un granitico crescendo, mentre in “Scar” troviamo un surplus di aggressività che ci porta ancora di più nella direzione di certo modern metal. “State of Grace”, nonostante le apparenze, è invece il brano più vicino al progressive e quello che forse, in una scaletta di alto livello, merita il posto d’onore per la sua solidità. La titletrack, posta in chiusura, è un rapido strumentale d’atmosfera. Tanto di cappello per una band che si dimostra altamente professionale nonostante l’assenza di un contratto.
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10