(SG Records) Dopo un primo album interamente strumentale, i progsters Azure Agony si propongono oggi più classicamente con un disco cantato, allineando otto brani raffinati e, in controtendenza rispetto al mercato, più alla Dream Theater che alla Symphony X. Godiamoci quindi le trame, a tratti tribali e molto Angra Style, dell’opener “Twin Babel”. Progressive molto classico ed energico con “Libra’s Fall”, mentre “My last Time on Earth” ha toni ancora più elaborati, talora vicini a una power ballad, talora tendenti a un rock sofisticato. La titletrack dura quasi undici minuti: dopo circa due minuti e mezzo molto agitati il pezzo cambia completamente per darsi a toni ariosi ma comunque complicati. Naturalmente il fluviale brano cambia atmosfera almeno altre due volte fino al trionfante finale. Particolarmente decisa, nel finale, “Forever blind”. Un disco che non inventa niente ma si fa ascoltare con piacere nelle sue mille sfumature.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10