(Mortis Humanae Productions) Sono sinceramente rimasto colpito dagli Azziard. Ho preso ad ascoltare “Vesanie” senza conoscere nulla di questa band francese (sono della regione parigina). L’album mi ha impressionato per la sua versatile maturità nel proporre tratti black metal e blackened death metal, in quello che è un sound solido, tenace e oscuro. Un sound che tocca momenti estremi, tipici del black metal, mentre spesso va a scalare in atmosfere sempre torbide ma meno estreme, più calme, se tali possono essere delle parti che sono di fatto un blackned acceso e ben costruito. La band proviene da oltre dieci anni di storia, con due demo e un album nel 2009. Dunque una storia semplice, come d’abitudine per una band che va avanti con dignità e le proprie sole forze. Il tempo tiene insieme una formazione che arriva a produrre un piccolo gioiello che di certo non inventa nulla, ma non lascerebbe freddo nessun appassionato di sonorità estreme. Sento echi dei Marduk e forse qualcosa anche degli Emperor, negli scenari oscuri che gli Azziard sanno creare. Le atmosfere poi in questo lavoro hanno una loro base importante, quella testuale e cioè la Prima Guerra Mondiale. Tra l’altro il precedente lavoro si intitola “1916”, dunque tema identico. La guerra è qualcosa di universale, ma i francesi non dimenticano quell’epoca che forse noi italiani abbiamo soppiantato con la Seconda, non meno atroce, certo. Al di là delle riflessioni storiche, la musica mette in scena un messaggio apocalittico e dal carattere cattivo, orribile, ma attraverso un songwriting maturo e inaspettatamente forte. Questo messaggio gli Azziard lo hanno costruito con il tempo e fa piacere che il loro percorso d’esistenza sia arrivato a questa tappa.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10