(Century Media Records) Esistono da pochi anni e hanno debuttato solo nel 2018, facendo seguire il secondo album l’anno successivo. In patria, la Danimarca, si sono stabiliti in modo intenso e sono anche riusciti ad uscire dai confini nazionali salendo sul palco di festival internazionali di un certo livello, compreso il Summer Breeze. Suonano death metal, anzi, Death Metal… quello classico, quello pesante, quello sferzante e pulsante, quello delle band che li hanno ispirati, ovvero -tra gli altri- Entombed, Morbid Angel, Dismember e Bolt Thrower, senza alcuna intenzione di uscire da quei confini sonori… anche per il semplice fatto che, originalità o meno, questi cinque individui sanno fare molto bene il lavoro che si sono scelti! Con il nuovo album hanno affilato le lame, reso più identificativo il loro marchio di fabbrica e hanno dato i natali ad un maledettissimo disco di puro, cattivo, oscuro, pesante e dannatamente catchy Death Metal! Dopo l’intro “The Forge” i Baest rivelano subito cosa sanno fare con la stupenda ”Genesis”, un pezzo tanto melodico e ricercato quanto crudele e pericolosamente cadenzato. Scatenata la title track, un crescendo di velocità e furia indomabile su ”Czar”, tecnica e impostazione teatrale con l’ottima “Abbatoir”. Arpeggi cinici e leaks incisivi, oltre che a ritmiche apocalittiche sull’ottima ”Goregasm”, rocambolesca e poco salutare per le vertebre ”Towers of Suffocation”. Ottimo death classico a partire dal titolo in occasione di ”Purification Through Mutilation”, micidiali quelle divagazioni thrash su ”Meathook Massacre”, canzone molte tecnica quanto la conclusiva ”Sea of Vomit”, quest’ultima sferzata da possenti break down. Dietro un intenso artwork di Mitchell Nolte, “Necro Sapiens” regala tre quarti d’ora di death metal purissimo, curato, potente, coinvolgente, spezzo tecnico e ricercato… ma sempre e comunque concepito per un headbanging sfrenato!
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10