(Doomantia Records) L’omonimo lavoro dei Barbarian uscito pochi anni fa (QUI recensito), era un esempio di heavy-black metal della prima era. Cose tra Possessed, Sodom e via dicendo. Un album interessante ed anche con qualche buon ‘cavallo di battaglia’. I toscani Barbarian ritornano con una nuova missiva senza compromessi. Di nuovo heavy veloce e nero, appunto barbarico e seminale e con il germe del thrash metal. Un germe dello stesso ceppo di Venom, Celtic Frost e Sodom e di qualcosa lontanamente hardcore, come nel caso di “Total Metal”. Il tipico album piacevole per chi è ancorato a quelle sonorità, stile, corrente o periodo che possa essere. Crosta musicale ruvida ma produzione attenta per una cavalcate a rotta di collo. Io non credo di sentire dei concetti musicali molto differenti dal precedente lavoro, anche se ho la netta sensazione che vi sia un tentativo di rendere le composizioni più costruite. Nonostante ciò, coltivo l’opinione che i Barbarian più diretti e sfrontati e forse anche più caotici, cioè del precedente lavoro, hanno brillato leggermente di più. Forse è una mia impressione, del tutto personale, soggettiva e che non toglie merito ad un lavoro spensierato e onestamente diretto.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10