(SPV) I Battleaxe sono tornati da qualche anno in attività (QUI la recensione di “Heavy Metal Sanctuary”), sicché la SPV ha ben pensato di ristampare il loro secondo album, “Power from the Universe”, in occasione del trentennale dall’uscita (ebbene sì, era il lontanissimo 1984!). Un disco godibilissimo, che fotografa molto bene il sound e le tendenze dell’epoca, molto americano per essere stato composto da una band britannica. Dopo una intro solenne, si diffonde il riff fra Saxon e Virgin Steele era Starr di “Chopper Attack”: energia e groove per un pezzo lanciato a mille e così anni ’80 da mettere commozione. “Metal Rock” è un titolo che è già una filosofia di vita, e ancora una volta avverto un sound più americano che inglese (penso di nuovo a Jack Starr, ma stavolta a quello solista); chitarre sguscianti in “Licence to Rock”, mentre “Fortune Lady” si scatena nel finale con un assolo torrenziale. Incredibilmente catchy “Over the Top”, poi la conclusiva “Make it in America” arriva fino a Van Halen e all’hard rock patinato. Fra le bonustracks, quattro, tre delle quali provenienti dall’ep “Nightmare Zone”, assai accattivante “Radio Woman”, e interessanti le chitarre di “Love sick Man”. Un classico che fa bella figura in ogni collezione che si rispetti.
(René Urkus) Voto: 7,5/10