(Svart Records) Elementi dark wave in un rock moderno, intenso incalzante. Vagamente apocalittici, marcatamente decadenti, forse pessimistici… deviatamente punk. Coinvolgono, divertono, intrattengono. Voce pulita e quasi magica… ma tutto ciò che emerge da questo bel disco è un umore tetro, falsamente allegro, vicino al suicidio… un suicidio che viene esaltato, reso quasi trionfale. Ed è così che “Death Reflects Us” apre il disco scuotendo fino alla morte, mentre l’ottima “You Are Now Under Control” evidenzia quella tendenza ritmica pulsante, rendendo più chiare le pessime intenzioni di questi Finlandesi. E deve essere il clima, le notti senza fine del circolo polare artico che si riflettono, senza luce, su questo lavoro… un climax di oppressione psicologica e fisica che sfocia nella negazione della luce di “Ghost Out Of Focus”, un pezzo profondo, che torna ad altre epoche, che trasporta in un territorio gotico, dove un calice pieno di sangue è l’unica bevanda che può venire offerta. Isterismo con “Nuclear Winter”, energia con “Fear Your Mind”, una mente da temere che partorisce dissonanze melodiche piene di nervosismo. Ma tutto questo freddo sembra sparire su pezzi come “Surf The Apocalypse” dove la voce di Kvohst -che forse non è un cantante metal… in una band forse non metal- torna calda e intensa, portando l’ascoltatore verso un orgasmo che finisce nella esaltazione della noia e del viaggio introspettivo rappresentati da “Strange Attractors”. Strani, coinvolgenti, elettrici, deviati, sconnessi. Beastmilk. Anche il moniker non ci sta con la testa. E questo è perfettamente coerente, coerente con la bellissima incoerenza di “Climax”.
(Luca Zakk) Voto: 7/10