copBeautality(Nordavind Records) Capolavoro. Un album lunghissimo (un’ora e tre quarti). Con canzoni eterne (sono solo sei, tutte sul quarto d’ora/venti minuti). Un assoluto dominio delle forze che materializzano atmosfera, sentimenti, percezioni, visioni, sogni, orrori. Un ponte tra il reale e l’irreale, tra ciò che è o che sarà e ciò che potrebbe essere o che non sarà mai. Black metal? Post black metal? Atmospheric black? Francamente definizioni inutili ed insufficienti per abbracciare tutte le direzioni sonore che David Ravengarde e soci hanno voluto sfiorare in questa seconda release. Che poi, volendo semplificare le cose, dentro a questo immenso disco c’è l’atmosfera oscura, il momento trionfale, il riff fracassa vertebre, il cadenzato con ritmiche coinvolgenti, il post, il prog, il growl, il clean; C’è di tutto. Però ciò che prende questi semplici concetti e li catapulta in una dimensione complessa, intelligente, superba -creando dei meravigliosi e superlativi labirinti sonori- è l’abbinamento, la combinazione, la sequenza emotiva che si instaura con tutte le sue evoluzioni, le sue depressioni, i suoi climax. Beautality ha creato un album illimitato. Confinato solo dentro un universo senza confini. Un disco da capire. Da gustare. Un lentissimo e travolgente orgasmo musicale. Un album che mi spiazza, un album al quale fatico assegnare etichette o giudizi. Un album che suona diverso ad ogni ascolto. Nuovo quando lo ascolto con un diverso stato d’animo. Un album che stimola la mia mente. Che mi vuole. Che mi provoca. Che mi sfida. Ed io adoro le sfide, hanno un gusto unico. Glorioso. Erotico.

(Luca Zakk) Voto: 10/10