(Magnetic Eye Records) Trovano una etichetta con il loro terzo album i tedeschi Bees Made Honey In The Vein Tree… finalmente. Finalmente? Si, perché una simile band non può restare nel limbo dell’auto produzione, relegata nell’oscurità dell’anonimato, senza propaganda, senza nessuno che porti alle masse la sublime potenza artistica che questo quartetto è in grado di materializzare. Doom. Stoner. Ambiti atmosferici. E oltre. Molto oltre. Sembra sia l’acqua la radice, la componente centrale di questo loro terzo disco… un elemento tanto vitale quanto estremamente mortale, per la sua assenza di aria, per la sua forza devastante… una potenza che converge in questo psychedelic doom… definizione alquanto restrittiva se consideriamo l’energia e le emozioni diffuse durante l’ascolto dell’album, un disco che offre capitoli tanto brevi (poco oltre i due minuti) quanto immensamente lunghi (oltre i 10, i 15, i 20 minuti!). Il doom è certamente alla base, ma una marcata evoluzione noise e ambient sovrasta le regole di base del genere, andando oltre, lontano, verso una dimensione onirica disturbata e contorta. Con un titolo che deriva dal greco e che esprime un senso di ‘eternità’, di epoche mostruosamente lunghe, eoni per l’appunto, “Aion” offre piacere deviato, estasi sconvolgente, esaltazione di sensi malata e proibita. E dentro questo turbinio di emozioni, in tutta questa eternità, dopotutto, l’acqua non ha mia smesso di esistere, di scorrere, di scolpire terre e pietre, di essere l’assoluto elemento dominante della vita. E della morte.
(Luca Zakk) Voto: 9/10