(Noble Demon) Strani i casi della vita: i Begat The Nephilim somigliano a mio avviso ai Fragments Of Unbecoming; e come loro anche gli americani sembrano aver deciso di dare una numerazione nei titoli delle loro opere. Diciamo che qui siamo su territori un po’ più duretti, in cui si abbracciano pure i Morbid Angel e un po’ la scuola del brutal a stelle e strisce, ma spesso e volentieri il gruppo di Denver vira verso lidi molto più morbidi e melodici. In effetti, molti di questi brani assumono, nonostante gli inizi molto tirati, dei contorni da hit radiofoniche, in cui gli arpeggi facili e le tastiere ammiccanti prendono prepotentemente il sopravvento. Niente di preoccupante, in realtà: il risultato è tuttalpiù piacevole all’ascolto, ma viene lecito chiedersi se davvero questo risulti del death duro e puro come vorrebbero farcelo passare. Ecco, non mi sentirei di consigliare questo cd né ad un neofita del genere né a chi, il death, lo macina da anni. Ecco, per me sarebbe più appetibile per chi ascolta i Nightwish. Avvisati…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 7/10