(Purity Through Fire) Myrd’raal crea questo progetto verso la seconda metà degli anni 2000, collocandosi di fatto nella florida scena black metal del proprio paese, l’Ucraina, pubblicando una serie di album che col ne hanno visto diradare le uscite. Sono passati almeno sei anni dall’ultima incisione di un full length per Myrd’raal e questa lunga attesa confluisce in “Orathania”, album dalla pronunciata ossatura quasi totalmente ambient-atmospheric. Myrd’raal sceglie le tastiere per creare dodici composizioni che esercitano un potere ipnotico e dagli umori malinconici, a anche tratti oscuri ma non solo. Pezzi strumentali con melodie sognanti, misteriose o ispirate a un retaggio culturale. L’ambient diventa una sequenza narrativa che tocca anche il folk e diventando così un viaggio nel tempo dello stesso scenario madre, quello dell’Ucraina. In Bergrizen trovano posto dei collaboratori tra cui il batterista Roman Korotkov che risulterebbe essere l’autore della musica e i chitarristi Olgerd (Kroda) e Ogrim (un ex della band e ora nei Wolftomb). “Tvria Grace” è un brano che si distingue dal resto per essere del black metal costellato da elementi pagan, oltre all’inserimento del cantato che in realtà è solo l’emissione di urla e lamenti a singhiozzo che ben si integrano in questa atmosfera in divenire. In tal senso anche “Siveria Magic” subisce la stessa sorte ma con elementi quasi avant-garde. “Sloboda Ukraine in Winter” possiede un’apertura ambiente e poi entra il black metal e sempre con un taglio atmospheric. Brano breve ma suggestivo. Dall’inzio e fino alla sua conclusione, “Orathania” è un alternarsi di passaggi tra scenari dark, folk, accenni di dark ambient, atmospheric e attraverso sintetizzatori che non hanno mai lo stesso suono. Poche dunque le composizioni nelle quali emerge un robusto ma mutevole black metal. In effetti “Orathania” possiede una ricchezza cromatica e qualche buon cambio di stile.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10