(Kaiowas/Graviton Music Services/Audioglobe) I Berri Txarrak sono una band basca, in attività dal 1994. In Spagna hanno un ottimo seguito e il nuovo album “Haria” diventa motivo di esportazione del formato musicale di questi tre musicisti, i quali non sono nemmeno tra quelli che figurano nei primordi. Tanta aggressività e ringhiare delle chitarre di Urbizu (è anche voce) veicolata in canzoni dalle fattezze metalcore, hardcore e semplice rock contemporaneo. Qualsiasi cosa possano fare, i Berri Txarrak ci montano dentro melodie, senza troppe difficoltà e senza sminuire anche solo parzialmente quella attitudine tra punk-grunge e metal. Nell’album si fanno notare “Harra”, sensibilmente graffiante e con un incipit stile Kyuss, grazie alle distorsioni delle chitarre; poi c’è la selvaggia e punk-rock con Matt Sharp dei Weezer e The Rentals ospite alla voce. “Non Bestela”, ruggente e corrosiva, muro impenetrabile, e poi “Iraila”, “Lehortzen” e la sua rovinosa psichedelia. “Haria” ha poi delle zone meno entusiasmanti, nonostante il favore degli strumenti, i quali emettono sempre suoni che hanno uno stile e vibrano frizzanti, ma nell’insieme l’album scorre con una certa gradevolezza. I Berri Txarrak suonano con fare esperto, l’esperienza li ha fatti diventare sempre più grandi e giungono a questo lavoro con un buono stato di forma, anche se è strano poi trovarsi di fronte ad una lingua la quale non permette di percepire il significato di alcuna parola.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10