(Napalm Records) Beh, qualcosa al metalcore serviva altrimenti si rischia proprio di perderlo. Io ovviamente andrò volentieri al suo funerale! Tocca comunque a me scrivere di metalcore in questo spazio web e per via di equilibri redazionali e, spero, anche per onestà di vedute. Il metalcore nella sua forma più rude e decisamente metal è interessante anche per via dei richiami all’hardcore. Tuttavia sono in molti a reputare l’uso continuo dei brakdown e di quelle chitarre come un trattore che è in salita una vera noia. Il punto è molto semplice: comporre pezzi con passi veloci e intervallarli dai brakdown costruiscono un muro di potenza, ma arrivati al terzo o quarto brano l’ascoltatore preferirebbe che l’album di turno fosse un EP. Troppi pezzi e che finiscono con l’essere simili tra di loro. Questo sembra essere il vero limite del genere., il quale presenta anche altri tratti tipici. Volendo si potrebbe anche mitigare tale giudizio con l’obiezione che non è solo il metalcore a ripetersi, ma queste righe che hanno dato spunto alla mia riflessione, sono di proprietà degli svedesi Beyond All Recognition. Svedesi, quindi gente che ha la melodia e songwriting nel sangue. La band suona niente altro che metalcore, ma con l’idea di inserirvi l’elettronica. Il metal, le reminescenze hardcore, l’elettronica dubstep: sono tre elementi che messi insieme danno “Drop=Dead”. Il metalcore è quello d’ordinanza, ma con qualche concessione ai Meshuggah,e quindi nulla sfugge ai canoni del genere, addirittura nemmeno qui melensi coretti e ritornelli stucchevoli, per fortuna solo una volta, in “Brace Yourselves” dove compare anche Bjorn Strid (Soilwork, Disarmonia Mundi ecc.), tuttavia qui le cose funzionano ed anche grazie a quel tessuto di elettronica che pompa i suoni oppure va ad innestarsi nella loro genetica, dando così una mano a rendere il prodotto più accattivante. Oltre a Strid compare anche Denis Andersson dei The Drake Equation, la materia dubstep è di Fredrik “Alexius” Eklund, a quanto sembra è un elemento esterno alla band, il quale confeziona anche un remix di “Smoke and Mirrors”.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10