(Punishment 18 Records) Thrash diretto, schietto, spietato. Tuonano dal Giappone, sono in quattro, e hanno alle spalle una longeva carriera che li vede sulla scena dal 1988. Dopo una pausa di un paio d’anni tornano con questo nuovo album, che comprende undici tracce di metallo veloce, grintoso, ispirato alla tradizione del thrash anni ’80. Sinceri e diretti, suonano molto bene, e godono di una produzione ben fatta e fedele alla resa di tutti gli strumenti. Non propongono nulla di nuovo o rivoluzionario, ma la loro musica riesce ad essere travolgente, grazie anche a canzoni tutte molto brevi ma piene di esplosiva violenza. Negano elaborazioni e idee contorte, sono lontani da complessità inutili, e si concentrano su una teoria di impatto sonoro senza alcuna pietà verso l’ascoltatore. Meno di trenta minuti di devastazione che vede in primo piano pezzi come la cadenzata “Potential”, la tecnica “Fossilize”, la grintosa “Arbitrage” e la elaborata “Drip”. Pura devastazione, totale annientamento. Come ai vecchi tempi.
(Luca Zakk) Voto: 6/10