(Autoproduzione) Gli esordienti Beyond Forgiveness, quartetto symphonic/gothic del Colorado, ci presentano un disco con qualche sbavatura di troppo, ma complessivamente ben riuscito. Oltre a un intermezzo abbiamo nove brani, otto dei quali superano i cinque minuti di durata: i nostri sono sempre per le atmosfere di sostanza più che per la velocità. In crescendo l’iniziale “End of Time”, con l’ormai classico gioco delle due voci: ma le linee vocali non sempre funzionano al meglio. La titletrack ha il fascino come i difetti del gothic metal inglese di metà anni ’90: la stessa atmosfera sospesa e la stessa dilatazione dei tempi… In “Moment of Truth” la singer Talia Hoit mostra tutta la propria arte con delle trame della sua voce angelica; eterea la ballad pianistica “Dream before I sleep”, mentre la conclusiva “Every Breathe” si apre su tonalità celtiche e si chiude ancora sul pianoforte. Per i seguaci di questa scena sempre più affollata, una band che non copia pedissequamente gli Epica o i Visions of Atlantis.
(René Urkus) Voto: 7/10