(Misantrof ANTIRecords) Malinconia e decadenza. L’inizio di un’ascesa che viene prematuramente fermata, abbattuta, estinta. La tristezza e le sensazioni trasmesse da una terra, la Norvegia, coperta da un cielo plumbeo, assordata dal lacerante silenzio di foreste infinite. I Beyond The Morninglight debuttano con il primo vero album (il precedente era una raccolta di demo) nel quale hanno riversato maturità artistica, alto livello di songwriting, e tutto ciò che il mondo che li circonda trasmette loro quotidianamente. Concept album che narra la storia del declino di un giovane, attraversandone le tappe della decadenza, fino all’addio ed al nostalgico funerale. Il tutto visto con gli occhi di Runar, il cantante ed autore dei testi, il quale impersona un osservatore silenzioso, che da lontano vede, assimila, elabora, e scatena in una ispirazione artistica. Un percorso melodico ed emotivo, un viaggio introspettivo, magistralmente riversato in musica. Suoni oscuri, concentrati principalmente su chitarra acustica e Mellotron, ed una gamma di emozioni trasmessa da linee di basso calde ed avvolgenti come il velluto. Ed è proprio la ritmica del basso che, oltre alle dolci chitarre, crea l’atmosfera perfetta per accogliere la melodia del Mellotron, che in questo album suona in maniera superba, avvicinandosi come non mai alla tristezza del suono del violino. L’opera si svolge in maniera fluida e perfettamente amalgamata, con i motivi musicali che supportano in maniera eccellente i concetti lirici esposti. E’ infatti schizoide l’uso della chitarra elettrica sul brano “Lose Control” (Perdere il controllo), che decisamente alimenta la sensazione di sconvolgimento. “Goodbye Anthem”, la canzone dell’addio, offre una melodia del Mellotron che trafigge con malinconia e perdita di speranza, mentre “Acid Rain”, il pezzo che conclude la storia rappresentando il funerale, regala sollievo, alleviamento, una sofferenza che cessa di essere, la liberazione. La title track, opener dell’album, trascina in un vortice discendente verso il grigiore descritto dall’album, ed anch’essa cattura con i complessi arpeggi delle chitarre, accompagnate da un’altra linea di basso che penetra nel profondo delle emozioni. Uno sforzo compositivo eccellente, arricchito dalla sapiente mano di Daniel Vrangsinn che ha curato completamente produzione e mixaggio dell’intero album. La decima traccia è una bonus track, leggermente diversa dal motivo principale del resto dell’album, e ricorda vagamente i Morphine, specialmente per il basso dominante, ma con un dolce Mellotron al posto del Sax. I Beyond The Morninglight raggiungono finalmente un traguardo, la linea che separa la semplice composizione di canzoni dalla creazione di un opera compatta, completa, che vive di vita propria. Muore così la fase iniziale, l’epoca dimostrativa del duo Norvegese, si liberano dalle catene che li trattenevano, si abbandonano ad uno sfogo totale delle emozioni e della creatività, iniziando a percorrere la strada dei veri artisti.
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Free download: http://www.misantrof.net/albums/Liberation.zip
(Luca Zakk) Voto: 9/10