(Sliptrick Records) Lo scouting della Sliptrick pesca in Svezia i Beyond Visions, ovvero una female fronted band che si adopera in un power gothic tenace, articolato e gradevolmente melodico. Il sound è robusto, corpose le distorsioni, il drumming è dinamico ma sa farsi sentire nei momenti più tosti e di supporto alle fasi con il groove (vedi “Compulsive Liar”). Tuttavia i pezzi appunto più duri sono forse quelli più modali e poco differenziati, nonostante che le chitarre e sezione ritmica dimostrano coesione e collaborazione in queste fasi dal metal più spinto. “Puppet”, ad esempio, mette in scena un momento musicale, tra i tanti, più lavorato. E’ una canzone che propone un atteggiamento delle chitarre e drumming abbastanza diversificato e con una melodia generale accattivante. E’ uno dei vari esempi in cui i Beyond Visions creano un qualcosa semi-progressive e vivace. La maggior parte dei pezzi sono strutturati su una durata di poco oltre i 3’ e mezzo, questo vuol dire che i musicisti sono concretamente impegnati nel costruire il giusto formato canzone, senza troppo divagare e concentrando le melodie. Gli esempi più ‘lunghi’ non mancano, in particolare trovo eccellente l’interpretazione e la resa vocale della Heijel (anche tastierista) in “Septic Heart”, brano da oltre 5’. “Leaves Are Falling” è un pezzo docile, una sorta di ballad, ma più di tutto è un momento sapientemente equilibrato. I Beyond Visions sono un trio, di Rebecka ho già scritto, c’è Alexander Berg, chitarra e basso, e Henrik Jansson alla batteria. La coesione tra di loro mi sembra molto elevata, il tasso metal nelle strutture è prolifico e la capacità di diversificare e creare melodie e strutture alla fine sembrano più che buone. Una band non comune.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10