(Heavy Psych Sounds Records) Neppure venticinque minuti di durata per questo lavoro dei Big Scenic Nowhere, nel quale con la title track si lanciano in una sapiente ed elegante marea di psichedelia, con “Blink of an Eye” rinforzano i toni passando a un blues-desert rock allegro e con “Labyrinths Fade” ricalcano la mano nelle sonorità acide, ma rendendo tutto meno sognante. Tre composizioni con la title track ad occupare oltre la metà del minutaggio totale. Una composizione sublime. Ottima però “Labyrinths Fade”, con un leggero tono prog grazie ai pattern ritmici possenti ma volubili e contrastati da suoni lisergici perché foderati da synth e chitarre lancinanti. Il brano in almeno due punti si paventa con l’aspetto di una jam session. I Big Scenic Nowhere sono composti da elementi di Fu Manchu – Bob Balch è il fondatore e guida di questo progetto – Mos Generator (Tony Reed), Yawning Man (cioè Gary Arce) e ospitano anche musicisti provenienti da Voivod (Daniel Mongrain), Opeth (Per Wiberg) e altri. Personaggi, musicisti che completano ulteriormente questo espandere della percezione sonora prodotta dal trio.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10