(Trascending Obscurity India Distribution) Molto interessanti questi Biopsy, band proveniente da Mumbai (India) dedita ad un brutal death molto tecnico e altrettanto feroce. Nonostante il monicker, i titoli dell’album e delle canzoni possano richiamare i Carcass, il terzetto Indiano si rifà principalmente a bands Americane come Suffocation, Disgorge e Broken Hope. Il tasso tecnico dei brani è elevato, il riffing è serrato, i cambi di tempo si susseguono continuamente (davvero valida la prova del batterista Keshav Javadekar), mentre le vocals sono davvero estreme, un growling che diventa un gorgoglio malato, con parti in pig squeal. Solo cinque brani, per poco più di un quarto d’ora di durata. Un quarto d’ora dannatamente intenso, un mini album completamente privo di punti deboli. Cinque brani perfettamente eseguiti ed egregiamente prodotti, tra i quali spicca l’eccezionale opener “Hemolitic Crisis”, caratterizzata da un riffing furioso ma per nulla caotico, continui cambi di tempo, fino al potente rallentamento centrale, dopo il quale la chitarra si produce in una ripartenza di stampo thrash, sovrastata dal drumming ferocissimo, prima del finale ultra rallentato e monolitico. Un mini album bestiale, per quanto riguarda la furia esecutiva, ma allo stesso dotato di una precisione chirurgica in ogni singolo passaggio. Sorprendenti!
(Matteo Piotto) Voto: 9/10