(ROAR) Oscuri. Potenti. Epici. Il loro power metal è tetro, è dannato, è infuocato. Terzo disco per la band di Stoccarda, un disco che trasuda metallo rovente allo stato puro, heavy metal sincero, diretto e dannatamente coinvolgente. Un power metal che non cerca melodie intense o linee vocali squillanti, piuttosto un power metal che vaga nei meandri degli inferi, cercando una via d’uscita, uno spiraglio di luce… una ‘resurrezione’. Dopotutto le tenebre sono più che giustificate, visto che la band dichiara che l’album rispecchia l’attuale situazione dell’umanità, con la gente che reagisce a qualsiasi cosa con rabbia, con ira… sentimenti che vengono contrastati con altra rabbia ed altra ira, in una drammatica escalation autodistruttiva ormai fuori dal nostro controllo. Un album potente, ma malinconico, esaltante ma riflessivo ed introspettivo: un power metal intenso ma concepito dentro un aura oscura. La cosa facolosa? Che la band non è composta da ragazzini. Anzi! E questa, per me, è una grandissima dimostrazione di passione, di devozione… un qualcosa che va supportato… va amato… va venerato!
(Luca Zakk) Voto: 8/10