(Autoproduzione) Cosa possono combinare insieme un basso e una batteria? Non lo immaginereste, ma i Black Faida possono istruirvi in tal senso. Suonano in due e creano pezzi totalmente strumentali che sembrano qualcosa a metà tra il metal e il rock, ma affrontandoli con il piglio del jazz. Il basso che si arrampica su melodie e la batteria che puntella ogni passo. Il risultato è qualcosa di coinvolgente, ovviamente ritmico, ma anche sorprendente visti i diversi innesti tra funk, noise, psichedelia, grindcore e via dicendo. Un flusso di incoscienza sonora, creato con colpi e giochi delle corde che si evolvono in minutaggi variabili, cioè dai 3’ agli oltre 5’. Pezzi vissuti anche da un alto tasso melodico, nel senso che le canzoni hanno un’identità ben definita e dei passaggi che sanno imprimersi nella memoria di chi ascolta. Altro pregio, e non inferiore al resto, i due Black faida sanno perfettamente proporsi a chiunque: che siate metallari o rockettari, vi basta solo ascoltarli per rimanerne affascinati.
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(Alberto Vitale) Voto: 8/10