(Profound Lore Records) Di metal band che si chiamano Blacklist ce ne sono tante, ma questi non sono esattamente classificabili nell’ambito metal… e tanto meno tra le nuove leve, visto che sono in circolazione da quasi vent’anni, anche se in modo alquanto inusuale considerando che non pubblicano nulla dal 2009, anno di uscita del full length di debutto “Midnight of the Century“. Siamo in pieno ambito dark rock, dark wave, con spruzzate post-punk, verso un viaggio ricco di oscurità, di malinconia, confermando il loro tipico sound abitualmente definito ‘oscuramente erotico e stranamente sensuale’, tanto che sembra davvero che “Afterworld” continui meravigliosamente il discorso interrotto con l’acclamato precedente disco. Con testi che fondono l’amore con riflessioni sui suoi significati in un’epoca di collasso politico ed ambientale, i dieci brani catturano, seducono, avvolgono in un abbraccio gelido e mortale… anche se dannatamente provocante, attraente… in qualche modo irresistibilmente ipnotico. “Fires Of Black November” imposta il mood uggioso, mentre “The Final Resistance” esplode, tanto decadente quanto incalzante. Favoloso il mid tempo tetro di “Nightbound”. Lenta ed introspettiva “No Good Answers”, mentre il romanticismo di “Behind The Veil Of The Living World” emerge da nebbie fitte e sulfuree. Puro dark rock con “Pathfinder”, gelida ma delicata “Scarlet Horizon”, narcotica “A Stranger In This Century”, brano dal sentore cosmico che non nega gli spiragli di un sassofono. Granitica “In Shadow Light”, prima del dark wave della bellissima e conclusiva “Lovers In Mourning”. Chitarre e synth. Ritmi ammalianti e vocals profonde. Brani pungenti, subito fruibili, che si stampano in testa con refrain indovinati e spesso irrefrenabili. Musica di altissimo livello, piena di una passione e di una energia che, a braccetto, vagano per sempre nell’impenetrabilità delle tenebre.
(Luca Zakk) Voto: 9/10