(Chaos Rec.) I Blackthorn sono una scoperta per chi scrive e forse anche per chi legge. Messicani e della capitale, i Blackthorn negli anni ’90 si proposero con due demo tape che mostravano un death metal piuttosto rozzo e votato alle glorie dei Death e Morgoth. Con la produzione del chitarrista dei Dark AngelEric Meyer, i messicani realizzarono un primo album. Dopo una serie di concerti svolti al fianco di formazioni di un certo calibro della scena death metal mondiale, i messicani subirono una battuta d’arresto. Nel 2013 Paul Mallory Rodriguez, cantante ed elemento di spicco della formazione, scompare a causa di un male, tuttavia la band penserà poi di riformarsi. Guillermo Anaya alla chitarra e Armando Mondragon alla batteria, sono gli unici elementi degli anni ’90 che tengono ancora viva questa realtà death metal, insieme alla partecipazione di Francisco Torres, altra chitarra, Juan M. Scot al basso e Moctezuma Fernández, cioè il nuovo cantante. I Blackthorn al momento pensano di incidere qualcosa di nuovo, ma intanto ripubblicano grazie alla Chaos Records, “The Rotting Ways of Human Misery” con una copertina diversa da quella originale, ovvero una versione alternativa e realizzata all’epoca dallo stesso autore, Raúl Pacheco Cabrera. Questa ripubblicazione contiene il materiale originale dell’album inciso nel 1992, il tutto rimasterizzato da Dan Lowndes al Resonance Sound in Inghilterra nel 2016. In alcune canzoni figurano anche degli ospiti, tra i quali ovviamente Eric Meyer che realizza tre assoli, oltre ai cori di JavierHerrera di Acrostic e altri ancora. Nella tracklist compaiono anche due canzoniextra, ovvero i rifacimenti di “Horrowing Beheading” e “Embryonic Mutilation”. Il sound dei messicani è nettamente death metal e agganciato alla tradizione d’oro del genere fiorito negli USA. Dunque reminiscenze dei Death, Autopsy, ma anche Obituary, per un insieme sonoro che per quanto segni passaggi classici, sprigiona qualcosa di incalzante e bene eseguito.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10