(Nuclear Blast) Aria di rivoluzione in casa Bleeding Gods. Innanzitutto il cambio di etichetta, passando dalla Punishment 18 al colosso Nuclear Blast, label che ormai detiene il monopolio discografico in ambito metal. Un altro grosso cambiamento lo riscontriamo in seno alla line up, rivoluzionata rispetto al debutto e con l’aggiunta del tastierista Martin Powell, ex Cradle Of Filth e Anathema. Proprio l’inserimento di quest’ultimo ha permesso alla formazione olandese di imprimere una sterzata al proprio sound, passando dal death metal classico del debutto a partiture più epiche ed influenzate dal black metal melodico. Ispirato alle dodici fatiche di Ercole, “Dodekathlon” alterna parti furiose e tipicamente death metal ad accelerazioni black, il tutto inframmezzato da corpose parti atmosferiche e ricche di pathos. Se consideriamo che il debutto “Sheperds Of Souls” presentava sonorità vicine a quelle dei Sinister, dobbiamo ammettere che i Bleeding Gods hanno avuto una bella dose di coraggio ad approcciarsi a sonorità così differenti, rischiando di scontentare i fans della prima ora. A mio avviso si tratta di una scommessa vinta, riuscendo a proporre un lavoro avvincente e ad ampio respiro, senza perdere un grammo di brutalità e potenza.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10