(Punishment 18 Records) Esordio sulla lunga Distanza per Bleeding Gods, band Olandese nata nel 2012 per mano dell’ex bassista degli Houtwitser Ramon Ploeg, che in questo lavoro vediamo in veste di chitarrista. Il genere proposto non si discosta molto da quello suonato da Ramon in precedenza, ovvero un death metal tipicamente anni ’90, con una buona alternanza tra parti tirate e feroci ed altre più potenti, cadenzate e ricche di groove. Le influenze principali sono riconducibili ai connazionali Sinister (gruppo in cui ha militato dal 2008 al 2011 il batterista Edwin Van Der Eeeden), ma anche a gruppi Statunitensi come Malevolent Creation e i Polacchi Vader, il tutto condito da una buona dose di thrash metal. Le tematiche affrontate nei testi, trattano di divinità antiche, mitologie Egizie, precolombiane e Greco/Romane, piuttosto suggestive e ricche di fascino, che bene si adattano alle sonorità oscure proposte dalla formazione Olandese. Il riffing è spesso secco e diretto, tipico dello stile della band di Phil Fasciana, inframmezzato da da accelerazioni brutali e stacchi maggiormente oscuri ed evocativi, ottimamente valorizzati dalla produzione ad opera di Jorg Uken. Un album che, pur non inventando alcunché di innovativo, non arriva mai ad essere una semplice scopiazzatura di altre bands, grazie alla personalità e perizia tecnica dei musicisti, capaci di creare brani dal sapore retrò ma dannatamente attuali allo stesso tempo. Un plauso alla Punishment 18 Records, che ultimamente non sbaglia un colpo, confermandosi una delle etichette più valide in ambito thrash e death metal.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10