(Andromeda Relix) Certo, si sente l’influenza degli Uriah Heep nel sound di questa band nata proprio come tribute band del leggendario gruppo britannico, ma ormai gli italiani Blind Golem hanno raggiunto una propria dimensione sonora, capace di sfornare un prog rock settantiano estremamente ricco, ricercato, potente e poetico. Il quintetto interagisce, improvvisa, dipinge sonorità tanto ricche e complesse quanto dirette ed emozionanti, tanto che pezzi come “How Tomorrow Feels” regalano quel tocco di magia eterea al quale è impossibile resistere. Subito provocante e aggressiva ”Gorgon”, tanto che le tastiere si arrabbiano e la voce di Andra Vilardo diventa deliziosamente aggressiva. Epica, trionfale nel suo incedere malinconico “Some Kind Of Poet”, attraente e catchy “Endless Run”, imponente “Man Of Many Tricks”. Misteriosa e remotamente doomy “Golem!”, esplosiva “Just a Feeling”, si rivela molto teatrale “It Happened In The Woods”, il rock si intensifica con “Born Liars”, brano che strizza l’occhio all’heavy metal, specie per quel riguarda il ritornello. In chiusura l’impulsiva “Green Eye”, prima dell’epilogo rappresentato da uno strumentale arricchito da vocalizzi e da una chitarra immensa, “Coda…Entering The Wunderkammer”, capace di suggerire atmosfere tetre ed inquietanti. Dagli albori, al debutto (recensione qui), fino a questo simbolico distaccamento dal cordone ombelicale stilistico che ha dato vita al progetto. Un altro bellissimo esempio di rock progressivo meravigliosamente concepito dall’infinito gusto artistico italiano.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10