(Nuclear Blast Records) “Somewhere Far Beyond” è il quarto disco dei Blind Guardian; uscito nel 1992, l’album segna una svolta nello stile della formazione di Krefeld, dopo il power speed metal dei primi due lavori “Battalions Of Fear” e “Follow The Blind”, aumentando sensibilmente le parti epiche e corali che cominciavano già a fare capolino nell’interlocutorio “Tales From The Twilight World” ed inaugurando un periodo di grazia ed ispirazione, culminato nel capolavoro “Imaginations From The Other Side” e nell’ambizioso epicissimo e meraviglioso “Nightfall In The Middle Earth”. I brani che sono diventati dei capisaldi della discografia della band abbondano, a cominciare dall’opener “Time What Is Time”, passando per la title track, arrivando al climax con “The Bard’s Song – In The Forest”, un pezzo che andrebbe insegnato nelle scuole, una di quelle botte d’ispirazione che capitano una volta nella vita. L’intero album viene ora riproposto dalla band nella formazione attuale e con una produzione moderna, rimanendo comunque fedele alle sonorità speed dell’originale. Se la prestazione dei due chitarristi André Olbrich e Marcus Siepen, tra i compositori del disco originale era, come da aspettative perfetta, destava curiosità lo stato della voce di Hansi, che devo ammettere che almeno su disco si difende bene, mentre era un’incognita la prova dietro le pelli di Frederik Ehmke, alle prese con le parti di Thomen Stauch, il quale si rende protagonista di un’esecuzione egregia, rendendo omaggio alle composizioni originali senza rinunciare al proprio stile. Non contenti, i Blind Guardian hanno pensato bene di riproporre l’intero disco dal vivo, registrando l’intero concerto del 2022, anno del trentennale. Il sound è perfetto e pure la voce di Hansi fa il suo ottimo lavoro, tanto che è forte il sospetto di qualche ritocco in studio, vista la tendenza a steccare del singer tedesco. Poco male, perché dove non arriva lui ci pensa il pubblico a cantare a squarciagola ogni singolo ritornello, raggiungendo il culmine, manco a dirlo con “The Bard’s Song – In The Forest”, cantata per intero dai presenti all’evento, con un pathos che da solo vale il prezzo dell’intero platter. Un caposaldo dell’intera scena power tedesca, ripresentato in una scintillante ed elegante nuova versione.

(Matteo Piotto) Voto: 10/10