(Pesanta Urfolk) Folk malinconico. È così che definirei il sound degli americani Blood And Sun (del Minnesota). La band è un progetto nuovo, formato da alcuni elementi della scena metal -doom, black- e space rock, ovvero Tanner Anderson (Obsequaie/Celestiial), Luke Tromiczak (Maledicere) e Erik Wivinus (Thunderbolt Pagoda). I tre artisti, fortemente pagani nelle credenze religiose, hanno dato origine ad un sound intimo, pieno di natura, di misticismo: violini, chitarre acustiche, un sensualissimo dulcimero, violoncello, percussioni con uno stupendo feeling tribale -una congrega di spiriti che si materializzano tra i mortali- cori, voce calda e pulita, suoni registrati dalla natura -fuoco che arde fiero-, voci narrative. Le tredici tracce sono frammentate da numerosi interludi (quasi uno per canzone) e nell’insieme la divagazione mentale prodotta dall’album è toccante, piena di assoluto abbandono spirituale. “Merciless Master” rapisce completamente. “Veiled Lady” esalta violino e la voce femminile della cantante folk Kamela Lise. La malinconia si allontana con la brillante “Lord Of The Spring”, per tornare con un filo di disperazione sulla title track. Armoniosa “Cedar Smoke”, decadente “Keen”, sofferente “Tides” con quel violoncello poetico. La conclusiva “Slaughter The Instant” riassume l’armonia dell’album, riscalda con un cantato intenso, cattura con suoni divini, con atmosfere uniche. Siamo oltre il semplice folk. Questo album fa ritornare alle radici, respirare lo splendore della natura. Un album introspettivo. Un album magico.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10