(Trollzorn Records) Buona partenza per il quartetto danese formatosi quattro anni orsono. L’album “Death Mountain” nasce in casa e solo per la masterizzazione i Bloodgutter sono passati per le mani di un tecnico e uno studio professionale. Hanno scritto e registrato undici pezzi piuttosto catchy ma robusti e tosti. Il mix di groove, thrash, heavy e death metal di “Death Mountain” è fragoroso, dinamico e sulla distanza coinvolgente. Le sonorità sono più o meno scandinave, un po’ Entombed dell’età di mezzo però i danesi davvero svariano da un groove metal di base attraversando fasi thrash, hardcore e fino a momenti di un death metal agile ma foderato di potenza. Sia la sezione ritmica che le chitarre esprimono un sound robusto, sodo e d’impatto. Il cantato è un vocione in semi-growl di Mikkel Lau e si integra bene in queste undici mazzate che randellano bene l’ascoltatore. Lo sfumare tra groove-thrash metal e il death spesso spinge i pezzi a momenti marcati, nei quali il ritmo segna il passo e le accordature grevi delle chitarre, verniciano un’atmosfera di un clima allucinato e fosco. I Bloodgutter sono abili a mettere insieme più elementi e sfumature del metal, creando poi in definitiva un blocco sonoro unico, riconoscibile coinvolgente.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10